In casa Turris, l’idea di un’estate “tranquilla”, dettata dall’enorme tempo a disposizione per programmare la serie D, si è rivelata alla fine una mera illusione. Il primo campanello d’allarme, in verità, era suonato con le
dimissioni di Vitaglione, ma le rassicurazioni del presidente Giugliano (nella foto di Salvatore Varo) di voler continuare comunque il progetto intrapreso a Torre del Greco lasciavano spiragli di ottimismo. Congelati quando si è appreso che la domanda di iscrizione al prossimo campionato di serie D era incompleta. Le nuove rassicurazioni fornite dalla società in merito alla partecipazione alla serie D, però, crollavano definitivamente con il terremoto generato dalle dimissioni (rigorosamente social) del presidente Giugliano in quanto “rimasto solo” (perché ricordarsene il 13 luglio, a soli dieci giorni dal termine per l’iscrizione?). A distanza di un anno, dunque, si è tornati nuovamente al punto di partenza. Sì, con una dote non certo trascurabile come il titolo sportivo, la denominazione ed il diritto a partecipare alla serie D, ma con l’incognita iscrizione, un ambiente sfiduciato dall’ennesima delusione, la consapevolezza (ora più che mai) di una città che annovera ancora chi, per i propri interessi, è sempre pronto a mettere i bastoni tra le ruote, e senza società. Le alternative a Giugliano venute fuori nei giorni successivi alle sue dimissioni sono subito crollate: Nuzzo, che aveva il favore della piazza, nonostante avesse inviato suoi emissari a Torre del Greco, alla fine ha virato sulla Frattese; la tanto chiacchierata cordata torrese, invece, ha suscitato l’ostilità degli ultras corallini (manifestata in un comunicato) per la presenza dell’ex presidente Rosario Gaglione. Quale futuro, allora, per questa Turris? L’unica soluzione percorribile, per quanto difficile, è ancora inevitabilmente legata a Giugliano e al direttore Calce che potrebbero ricompattare l’ambiente (almeno in parte) ed iniziare almeno a garantire entro mercoledì l’iscrizione in serie D (all’appello mancano la fidejussione di trentunomila euro ed altri diciannovemila euro cash). Preoccupazioni, voci, salvatori della patria e spettro del fallimento: dicesi estate corallina.
Andrea Liguoro