Roma – Integrazione, promozione e agonismo vissuto ai massimi livelli: questi gli ingredienti della prima edizione del #6Sedie, anche detto il 6 Nazioni seduto, match dimostrativo di Rugby in carrozzina promosso dalla FISPES congiuntamente alla società capitolina dei Romanes Wheelchair Rugby e alla Federazione Italiana Rugby.

Sabato 3 febbraio, il PalaLuiss di Roma è stato teatro di un evento capace di coniugare al meglio sport e inclusione sociale, il tutto vissuto secondo i valori che da sempre fanno parte del DNA del mondo della palla ovale: impegno, confronto ma anche, come da tradizione, fair play e terzo tempo.
In campo una selezione dei migliori giocatori che militano nel nostro campionato italiano e una rappresentanza di ex Azzurri della FIR, campioni del calibro di Mauro Bergamasco, Marco Bortolami, Valerio Bernabò, Maurizio Zaffiri, Giulio Toniolatti ma anche di una campionessa come Michela Tondinelli, 86 presenze per lei con la Nazionale italiana femminile.

Tanti i big del Rugby in carrozzina presenti, in rappresentanza di tutti i club della penisola, cinque dei quali hanno animato a dicembre la prima edizione della rassegna nazionale, vinta dal Padova Rugby. Oltre alla formazione patavina, in campo rugbisti della Polisportiva Milanese, dei Mastini Cangrandi Verona, dei Four Cats Verona, del Catania Wheelchair Rugby, dell’Ares Centurioni Wheelchair Rugby e naturalmente dei padroni di casa dei Romanes. Con loro il Direttore Tecnico della Nazionale Italiana Franco Tessari. A impreziosire l’evento la presenza di Chef Rubio, “primo fan” della FISPES e sempre vicino al mondo paralimpico.



“È importante che ciascuno di noi rientri a casa, stasera, con qualcosa di grande nel cuore – osserva il Presidente della FISPES Sandrino Porru – ciò che conta è saper stare insieme e insieme costruire qualcosa in grado di abbattere steccati. La disabilità scompare di fronte alle abilità di questi atleti, ragazzi in grado di andare oltremodo oltre. Grazie alla struttura federale, alla Federazione Italiana Rugby e ai Romanes per questa giornata e grazie a tutte quelle persone che, dietro le quinte, sostengono manifestazioni del genere”.

“È fondamentale promuovere eventi del genere che ci diano la possibilità di parlare dello sport che pratichiamo – esordisce Rufo Iannelli, giocatore e fondatore dei Romanes, – il Rugby in carrozzina è una disciplina ancora poco conosciuta, per questo è importante spargere il più possibile la voce, far sapere a tanti ragazzi, soprattutto ragazzi affetti da disabilità gravi, che questa disciplina esiste”.

Davide Giozet è il capitano della Nazionale italiana di Rugby in carrozzina. Con il Padova Rugby si è da poco laureato campione d’Italia: “È di fondamentale importanza, per noi, far conoscere sempre di più questo sport – ammette Giozet – il contributo degli Azzurri della FIR è stato determinante per presentarci anche di fronte ai media. Si sono seduti in carrozzina e si sono cimentati in campo anche se il risultato, in definitiva, non era cosi’ rilevante, ciò che conta era lanciare un messaggio forte di promozione”.

“È uno sport durissimo, forse anche più del rugby union – dichiara Chef Rubio –. Le vecchie glorie del rugby hanno cercato di emulare i campioni in carrozzina ma è andata malissimo. È stato divertente anche se oggi ho scoperto di avere muscoli che non immaginavo di avere (ridendo, ndr), i ragazzi sono stati incredibili: grazie alla FISPES, a 6 Sedie e a tutti quelli che sono venuti oggi”.

Nel pomeriggio i giocatori di Rugby in carrozzina saranno presenti allo Stadio Olimpico entrando in sfilata nel pre-partita del Sei Nazioni Italia-Inghilterra.