Il presidente Colantonio e il sindaco Palomba stanno collezionando una serie di no, non riescono a trovare una struttura nella quale i Corallini possano disputare le prime partite. A tal propositito, i tifosi, molto preoccupati, hanno scritto una lettera aperta alle istituzioni calcistiche e politiche e agli organi di stampa nazionali.
Di seguito la missiva:
“Lettera aperta di tifosi e cittadini di Torre del Greco
Siamo tifosi della Turris. Siamo cittadini di Torre del Greco, quarta città della Campania con i suoi 84mila abitanti. Abbiamo una storia paradossale da raccontare e non possiamo più tacerne i dettagli, restando in disparte a subire.
La Turris, la nostra squadra, ha quest’anno ottenuto la promozione in serie C a distanza di 19 lunghi anni dall’ultima apparizione tra i professionisti. Una promozione già sfiorata lo scorso campionato, tanto che proprio un anno fa sono cominciati – scanditi da macchinosi passaggi burocratici – i lavori di adeguamento dello stadio Liguori, fino a quel momento letteralmente abbandonato a se stesso.
Manto in sintetico, impianto di illuminazione con fari di ultima generazione, videosorveglianza, sediolini nuovi di zecca: il Comune di Torre del Greco investe oltre un milione e mezzo di euro per adeguare il vecchio impianto. La nuova palazzina spogliatoi viene invece realizzata con fondi regionali stanziati per le Universiadi.
Arriviamo al nodo. La Lega Pro richiede tassativi requisiti infrastrutturali ai fini dell’iscrizione e la Turris li ha tutti meno che uno: il certificato Fifa Quality Pro relativo al manto in sintetico. Un certificato prodotto dalla stessa ditta che ha installato il nuovo tappeto di gioco e rilasciato all’esito di un iter notoriamente lungo, rispetto a cui comunque il dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Torre del Greco – l’architetto Giuseppe D’Angelo – fornisce ampie e rassicuranti garanzie.
Ed invece la procedura viene inoltrata solo a fine giugno. Evidentemente troppo tardi.
Il sogno assume i risvolti di un incubo: il certificato Fifa Quality Pro non sarà mai pronto per il 5 agosto, termine ultimo per perfezionare l’iscrizione in C. Sarà materialmente disponibile solo qualche giorno dopo. Lo stadio Liguori, che sarà dunque perfettamente agibile – nel rispetto dei criteri della Lega Pro – per il primo impegno ufficiale della prossima stagione, non dispone di un requisito essenziale per formalizzare l’iscrizione.
La Turris si attiva quindi per reperire una struttura da indicare in deroga ed è a questo che punto accade l’imponderabile: porte chiuse in faccia da mezza Italia. Rieti, Viterbo, Salerno, Pagani, Bisceglie, Castellammare, Benevento, Bari.
Da tifosi vorremmo semplicemente chiedere perché. Perché, ad esempio, il presidente del Benevento Vigorito si è fermamente opposto ad una concessione – peraltro solo formale – dello stadio (gestito dal Comune e non dal club)? Perché il Comune di Salerno ha dapprima manifestato piena disponibilità e poi, al tavolo istituzionale, si è chiuso a riccio? Perché dopo aver ottenuto disponibilità e certificazioni dal comune di Monopoli, la Questura di Bari ha espresso parere negativo?
Da tifosi potremmo anche subire – senza poter far nulla per cambiare il corso degli eventi – quello che in ogni caso resterà un beffardo paradosso. Ma da cittadini no. Da cittadini abbiamo il diritto e il dovere di denunciare la negligenza che rischia di vanificare un investimento pubblico che non ha precedenti nella nostra città. Mai erano stati spesi tanti soldi per lo stadio comunale ed ora un ritardo nell’avvio di una pratica (costata appena 10mila euro) rischia di vanificare tutto: se dovesse sfumare la C, quegli investimenti non avrebbero alcun senso, dal momento che le categorie dilettantistiche non impongono criteri strutturali tanto stringenti. Ci ritroveremmo una cattedrale nel deserto.
Il dirigente comunale ha sbagliato? È giusto che paghi, come chi avrebbe dovuto vigilare sul suo operato.
Da tifosi rischiamo di perdere il nostro patrimonio calcistico, da cittadini …
Tifosi della Turris
Cittadini di Torre del Greco”