Il violinista Accardo in una intervista rilascia alla Gazzetta dello Sport dice: “Essere juventino a Torre del Greco è più facile di quanto potrebbe essere oggi, a me è accaduto in maniera naturale: avevo due cugini molto appassionati di calcio, uno tifoso del Napoli e l’altro della Juve. A quest’ultimo ero più legato. Comunque, ricordo ragazzini che tifavano per l’Inter, altri per il Milan e ovviamente molti per il Napoli: però tutti avevano nel cuore la Turris, la squadra locale. Al Liguori, lo stadio della mia città , ho giocato spesso. Ero un buon portiere, il Napoli voleva tesserarmi ma mio padre non ne volle nemmeno sentir parlare. Champions un traguardo meritato e penso sia stata determinante la trasferta di Oporto: il gruppo si è cementato ancor di più dopo la decisione dell’allenatore di tener fuori Bonucci in quella partita che si è rivelata poi molto importante. Ecco, lì Allegri ha dimostrato di essere un ottimo direttore di orchestra. Primo violino è Dybala perché anche il rendimento di Higuain cala quando in campo non c’è l’ex palermitano. È lui che fa partire la musica. Non lo avrei tenuto fuori a Roma, ma può essere decisivo a Cardiff”.​