A riferirlo l’ex ministro e promotore della campagna #pizzaUnesco Alfonso Pecoraro Scanio, precisando che l’obiettivo “è di raccogliere 2 milioni di adesioni da almeno 100 Paesi entro l’autunno“.
Durante la terza edizione di Seeds&Chips a Milano, Pecoraro Scanio ha premiato lo chef Sam Kass “per la capacità di aver innovato e portato qualità nelle cucine e nei giardini della Casa Bianca con l’introduzione di un orto biodinamico biologico“. Lo chef consigliere-alimentare degli Obama ha a sua volta firmato, come annuncia la Fondazione Univerde in una nota, la petizione #pizzaUnesco per riconoscere l’Arte dei pizzaiuoli napoletani come Patrimonio immateriale dell’Unesco.
Alla Milano Food Week grazie alla collaborazione tra la Fondazione Univerde (presieduta da Pecoraro Scanio) e gli organizzatori del Napoli Pizza Village, per tutta la settimana in 50 delle migliori pizzerie napoletane di Milano è stato possibile firmare per la candidatura.
Ieri la candidatura ufficiale italiana per l’iscrizione dell’arte dei pizzaiuoli napoletani nella lista rappresentativa dei beni immateriali è in fase di valutazione da parte del Comitato intergovernativo Unesco, che si riunirà dal 4 all’8 dicembre prossimi a Seul. L’obiettivo finale, ha aggiunto Pecoraro Scanio, è “ottenere il voto favorevole dell’Unesco, quando a dicembre prossimo i 24 rappresentanti dei Paesi membri del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio immateriale saranno chiamati a decidere a Seul“.