Era il giorno della festa dell’Immacolata quando la fascia tricolore Ciro Borriello si lasciò andare, forse complice una forte giornata di sole, in una dichiarazione talmente forte che ancora rimbomba in ogni strada della cittadina del mare e del corallo. Una dichiarazione divenuta immediatamente un “patto di ferro” con i torresi. “ In questi giorni vedo e sento critiche di tutti i tipi alcune anche giuste…altre veramente s enza senso …ma state tranquilli o cambio Torre in una città svizzera entro un anno o mi dimetto…appuntamento al prossimo Natale”: queste le fortissime dichiarazioni del sindaco rese mentre portava in spalla, insieme agli altri fedeli, il carro della Vergine per le vie della città. Sono passati esattamente più di tre mesi, e di “Swiss Style” neppure l’ombra. Nessun primo passo, infatti, è stato fatto per dare alla città di Torre del Greco la parvenza di una ripresa e di un rilancio paragonabile alle cittadine della Svizzera. Anzi. Le lamentele non sanno più dove trovare via di fuga: per le strade, per le piazzette e perfino sui social network piovono critiche e malumori sulla gestione della città corallina e piovono malcontenti sui tanti disagi dovuti a problematiche che attanagliano sia per la viabilità che per l’economia che non decolla. Ma, volendo dare a Cesare ciò che è di Cesare, ed in questo caso a Borriello ciò che è di Borriello, è anche vero che all’appuntamento preso dal sindaco, cioè a Natale 2015, manca ancora un po’. Ma è anche vero che se il buongiorno si vede dal mattino l’uomo di via Del Monte dovrebbe avere i minuti contati. “Torre in una città svizzera” sembra essere diventato il tormentone, ed anche lo sfottò, di ogni cittadino torrese ogni volta che si ritrova un cantiere cittadino, ogni volta che deve fare i conti con la crisi economica, ogni volta che deve fare i conti con la ricerca di un lavoro ed ogni volta che resta imbottigliato nel traffico per le arterie principali della città. In pratica, ogni sacrosanto giorno, quella dichiarazione resa dal sindaco rimbomba nella mente dei torresi. E la dimos trazione è che sul social network Facebook, giovani e meno giovani richiamano quelle parole ogni volta che spunta un nuovo disagio o una foto “particolare”. Non resta che attendere la “metaforfosi” cittadina promessa da Borriello: il tempo è galantuomo! Nel frattempo, soprattutto in relazione ai tanti cantieri aperti in città per avviare il restyling, ai cittadini si chiede pazienza e comprensione. “Ancora una volta – ha affermato l’altro giorno l’assessore Mele in merito ai lavori avviati in Corso Umberto I – chiediamo ai cittadini, in particolare a residenti, commercianti ed automobilisti, di comprendere le ragioni di questa ulteriore chiusura, legata ad interventi che stanno interessando buona parte delle zone del centro cittadino”.

IL CASO
Scusi, per la Svizzera? Si, è qui in via Roma
“…ma state tranquilli o cambio Torre in una città svizzera entro un anno o mi dimetto…”: la promessa di Ciro Borriello non può essere dimenticata. L’uomo che si definisce il sindaco del “Detto-fatto” non può dimenticare ciò che promette. E le sue parole non tardano a d are i primi effetti, a testimonianza che la memoria dei cittadini di Torre del Greco è lunga, soprattutto quando si tratta di ricordare gli impegni dei politici, anche se poi questi stessi impegni politici vengono spesso e volentieri lasciati fuori dalle urne. Ed, in effetti, a Torre del Greco qualcosa della Svizzera comincia a spuntare. Peccato però che non si tratta di un dato positivo. Anzi. Si tratta dell’ennesimo sfotto’ indirizzato al sindaco di via Del Monte e alla sua amministrazione. Ci troviamo in via Roma, la centralissima via dei negozi frequentata a tutte le ore del giorno. La settimana scorsa, quasi come fosse un fungo, spunta paletto. Attorno ad un paletto la striscia plastificata che indica di prestare attenzione. Lasciando spazio all’immaginazione e alla fantasia, è forse una segnaletica. Peccato, però, che non sia comprensibile come dovrebbe (vedi foto). Il paletto, infatti, è posizionato nel bel mezzo di un’altra segnaletica, stavolta orizzontale: carico e scarico merci. L’interrogativo è d’obbligo: cosa vuol significare quel p aletto situato in quel punto? Un paletto che ostacola il carico e scarico merci? L’impossibilità di caricare e scaricare merci? O ppure vuol dire un fare attenzione perché caricando e scaricando merci si può danneggiare il mezzo di trasporto? Inutile dire che la risposta è un mistero. Le foto parlano chiaro. Ma ecco che spunta la Svizzera, perchè ormai anche i torresi si sentono svizzeri. Qualcuno, su quel paletto ha letteralmente “appeso” (è un fotomontaggio) la bandiera rossa con la croce bianca. E questo è l’unico dato certo: lo sfotto’ continua incessante e, inutile negarlo, l’amministrazione non fa nulla per evitarlo. Ma ormai si sa, l’amministrazione Borriello deve avere qualche problema con la segnaletica. E’ il caso di ricordare che poco più di un mese fa un’altra gaffe è riuscita perfino ad attirare l’attenzione della trasmissione nazionale “Striscia la Notizia” di canale 5. In quell’occasione, l’inviato Luca Abete sbeffeggiò la ditta incaricata di Borriello per aver installato sui cassonetti la scritta “Ingombrandi” al posto di “ingombranti”, come grammatica italiana vorrebbe. Ma forse in Svizzera si dice “ingombrandi” e i torresi non lo sanno? Fatto sta che la città non ha m ostrato una bella immagine sulle reti nazionali. Il caso di via Roma è diventata l’ennesima dimostrazione della poca attenzione che presta l’amministrazione Borriello nelle segnaletiche stradali. Ma l’installazione della bandiera svizzera sul paletto di via Roma manifesta l’ennesima risposta dei cittadini.

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 25 marzo 2015