E sono dieci…Raggiunta la “doppia cifra” per le vittorie consecutive del Napoli, tra campionato e Champions. Ieri pomeriggio, al “Maradona”, avversario il Bologna, la partita s’è stranamente complicata. Stranamente perché la prestazione degli azzurri non è stata al di sotto degli standard ormai abituali: anzi, a conti fatti, le occasioni da rete sono state al di sopra della media, ne ho contate almeno una decina. Eppure, fino all’ultimo secondo, s’è corso il rischio che i felsinei uscissero imbattuti da terreno di gioco.
Proviamo a spiegare il perché delle difficoltà incontrate dai calciatori partenopei, che ieri indossavano degli inguardabili pantaloncini neri sotto la canonica maglietta azzurra. Abbiamo incassato due reti, non accadeva da tempi memorabili. Però, c’è da dire che la seconda marcatura bolognese la possiamo considerare un gentile ‘cadeau’ dell’ottimo Meret, ieri insolitamente distratto nelle rare occasioni in cui è stato chiamato ad intervenire. Comunque, la fase difensiva s’è visto chiaramente che risentiva delle assenze pesanti (Anguissa e Rrahamani infortunati) cui siamo stati costretti. I loro sostituti (Juan Jesus ha addirittura messo a segno, sul finire del primo tempo. la rete che pareggiava l’immeritato vantaggio rossoblù) hanno disputato una buona partita, guidati dal sempre più impeccabile Kim, ma i meccanismi, i sincronismi negli interscambi, in difesa come in attacco e a centrocampo, non si inventano dall’oggi al domani.
Partita difficile, dunque. Errori nella mira, pali e traverse, parate fortunose del portiere, respinte occasionali dei difensori, hanno impedito che, comunque, il Napoli distanziasse come avrebbe meritato nel punteggio gli avversari. Quello che sto per enunciare è l’aspetto più positivo che è emerso dalla partita di ieri: il Napoli non “perde mai la testa”! Viene raggiunto? Va sotto nel punteggio? Ricomincia a macinare il suo gioco, illuminato dalle magie di un sempre più sorprendente Kvara, trainato dalla “voglia matta” di un Osimhen che vuole recuperare il tempo perduto per gli infortuni, guidato impeccabilmente dal “signore” del centrocampo, l’impagabile Lobotka. Ma vanno elogiati parimenti gli altri componenti della squadra, orchestrati da uno splendido Spalletti che le sta veramente “azzeccando” tutte! Non può essere casuale, infatti, che più di un terzo delle reti messe a segno dagli azzurri siano state realizzate da quelli che una volta si chiamavano “panchinari”, ma che nel Napoli di oggi sono da considerarsi alla stessa stregua dei compagni di squadra che vengono schierati per primi in campo. Che bello, scorrendo la classifica, vedere il Napoli Lassù, e più che meritatamente!
Ernesto Pucciarelli