Conferenza stampa indetta dal Comitato “Acqua Bene Comune” di Torre del Greco
Il Comitato “Acqua Bene Comune”, di Torre del Greco, ha indetto, il giorno 28 novembre, una conferenza stampa per chiarire alcuni punti fondamentali che riguardano rispettivamente la gestione fallimentare della GORI, Gestione Ottimale Risorse Idriche, e la politica di chi, nell’assemblea ATO 3, Ambienti Territoriali Ottimali, ha votato a favore della proposta che cancella il debito di 157milioni di euro alla suddetta società. Un vero e proprio “colpo di spugna” è stato definito tale provvedimento che non può se non gravare sulle spalle dei cittadini. E’ stata, pertanto, scelta, come sede dell’incontro, Torre del Greco poiché esso rappresenta il comune più grande, che possiede, quindi, un ruolo di rilievo, tra i 76 che appartengono all’ATO 3 e che, quindi, hanno affidato gli impianti alla GORI. La situazione è molto fragile e vede la GORI coinvolta in un meccanismo “virtuoso” com’è stato definito da un membro del comitato stesso. Recenti stime hanno, infatti, messo alla luce una società che non è stata in grado di adempiere ai propri doveri, che non ma mantenuto i propri impegni e le promesse fatte e che, ancora oggi, continua a chiedere ai comuni di “gonfiare” le tariffe per fronteggiare l’ingente debito. Altro campanello dall’arme deriva da un presunto accordo che dovrebbe avvenire tra la GORI e la regione grazie al quale la società otterrebbe uno “sconto” di 157milioni di euro sull’acqua che la Campania fornisce. Un compromesso del tutto incettabile che ha immediatamente la mobilitazione del Comitato, il quale ha deciso di inviare una lettera a Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, chiedendo di studiare a fondo la questione prima di stilare e firmare un accordo con una società che non dà alcuna garanzia. Numerosi sono stati gli interventi da parte dei rappresentanti degli altri Comitati “Acqua Bene Comune” sorti sul territorio campano i quali hanno esposto i loro provvedimenti nei riguardi della GORI, A Nola circa il 65% della popolazione non paga la bolletta, così come anche a Castellamare anche se in quantità minore, a Portici gli abitanti si chiedono che fine abbia fatto il referendum dello scorso anno, mentre a Nocera Inferiore i cittadini tentano di seguire l’esempio di Roccapiemonte che, attualmente, è l’unico comune che non ha ceduto i propri impianti alla GORI. “A fine secolo è stato previsto un aumento della temperatura pari a 4 gradi, il che significa 8 gradi in Africa – afferma padre Alex Zanotelli che ha preso parte all’incontro – per tale motivo –continua- è importante prestare attenzione al problema dell’acqua”. Un problema che forse i mass-media hanno un po’ trascurato ma che, invece, dovrebbe esse posto al centro dei riflettori visti e considerati i tempi in cui ci muoviamo. Ma questo molto probabilmente la GORI, come molte altre società, lo ha già intuito.
Alessia Rivieccio