Torre del Greco – Il Tribunale di Torre Annunziata II sezione Civile ha condannato Carlo Ciavolino, ex preside dell’Istituto superiore Pantaleo di Torre del Greco, al risarcimento danni da diffamazione di 22.000 euro oltre interessi legali, più le spese di giudizio di euro 3000 e accessori come per legge in favore del prof. Antonio Borriello (foto in basso). Ciavolino, difeso dagli avvocati Andrea Ruggiero e Pietro Martorano, ha già avuto altre condanne penali per diffamazione aggravata, perfino una per Mobbing sempre in danno del prof. Borriello.

La vicenda in oggetto ha origini remote, riguarda una condanna per diffamazione nei confronti dell’illustre preside/artista Ciavolino emessa dalla Corte di Appello penale di Napoli, sentenza resa irrevocabile per essere stata confermata dalla Suprema Corte di Cassazione, in cui prevedeva il risarcimento del danno da liquidare in separata sede in favore del Borriello. Quest’ultimo, già docente di Italiano e Storia, accreditato a livello internazionale per i suoi rilevanti studi sul Nobel della Letteratura Samuel Beckett, difeso dall’avvocato Giovanni Amendola, attraverso un ponderoso atto di citazione, come accertato dal Giudice Monocratico Vincenzo Del Sorbo, ha dimostrato che dal 2008 al 2011 aveva subito “sistematici e prolungati comportamenti vessatori” dal dirigente scolastico Ciavolino, suo superiore gerarchico.



Il Giudice, nell’articolata sentenza sottolinea che “il predetto dirigente aveva posto in essere nei confronti del professore attività diffamatoria inviando una informativa alla locale Procura della Repubblica, in cui evidenziava che esso Borriello svolgeva l’incarico di Portavoce del Sindaco di Torre del Greco solo perché cugino del primo cittadino e invitava la Procura ad indagare e reprimere i reati del caso. Inoltre, evidenziava che tale circostanza gli era stata confermata da alcuni Dirigenti del Comune di Torre del Greco (indicati puntualmente) che avevano invece smentito categoricamente tali affermazioni”. In proposito, il Giudice ha precisato in sentenza che Antonio Borriello “non è cugino del Sindaco, come falsamente affermato dal Ciavolino, ma solo un suo lontanissimo parente di 6° grado”, ovvero soglia di estraneità parentale. Per questi reati di diffamazione e Mobbing, nonostante le condanne emesse dai tribunali di Torre Annunziata, Napoli e Roma, nonché dalla Corte di Appello penale di Napoli e dalla Corte di Cassazione, il Ciavolino non ha mai chiesto scusa alla persona offesa e non ha mai dato spontaneamente esecuzione alle sentenze, costringendo il professore Borriello, in quanto costituta parte civile, ad iniziare estenuanti azioni di recupero delle somme, finora senza esito.