“Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe”: è lo slogan che questa mattina ha accompagnato gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Torre del Greco che hanno sfilato in corteo per le strade del centro cittadino.

La manifestazione, partita da piazza della Repubblica (a ridosso della stazione centrale della Circumvesuviana) e arrivata nei pressi della villa comunale di corso Vittorio Emanuele, e ha visto la partecipazione di più di trecento ragazzi, ognuno dei quali ha indossato una maglietta con la foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati siciliani uccisi dalla mafia trent’anni fa.

Il corteo rientra nell’ambito di “Legalità è… cultura”, l’iniziativa promossa dall’istituto comprensivo Falcone-Scauda della dirigente scolastica Maria Jose Abilitato, dal Comune di Torre del Greco guidato dal sindaco Giovanni Palomba e dall’assessorato alla Pubblica Istruzione con il vicesindaco Enrico Pensati, e gode del patrocinio della fondazione Giovanni Falcone presieduta dalla sorella del giudice, Maria.



Durante il percorso, che ha visto anche l’attraversamento di via Marconi e via Vittorio Veneto, i ragazzi hanno mostrato alcuni cartelli con messaggi eloquenti: “Il coraggio non muore mai”, “La mafia uccide, il silenzio pure”, “No mafia! Ricordando Falcone e Borsellino”. Scandito anche lo slogan: “Noi siamo qua per la legalità: passati son 30 anni per Paolo e Giovanni”.

“Il nostro intento – spiega la dirigente Abilitato – era di organizzare una manifestazione non per i giovani, ma con i giovani. L’entusiasmo con il quale i ragazzi hanno partecipato al corteo, testimonia quanto sentito sia l’argomento legalità e quanto ancora attuale sia il messaggio lasciato da Falcone e Borsellino”.

Un testimone idealmente raccolto, nel successivo dibattito, da don Maurizio Patriciello e Antonio D’Amato, che hanno preso parte ad una manifestazione svoltasi nelle sale del cineteatro Corallo: “Ai giovani – ha detto il parroco di San Paolo Apostolo al Parco Verde di Caivano – sento di dire che le scelte fatte oggi sono quelle che segneranno la vita. La camorra ha messo una bomba-carta all’esterno della mia chiesa per ‘festeggiare’ il mio compleanno: da allora vivo sotto scorta, ma continuo a combattere i mali che hanno reso l’area in cui vivo tristemente nota come ‘la terra dei fuochi’.

Un giorno ho portato cinque ragazzi della mia comunità dal capo dello Stato e uno di loro ha detto a Mattarella: ‘Presidente, io voglio vivere nella normalità. Ma ogni giorno mi alzo e per andare a scuola devo superare cinque piazze di spaccio’. Mi sono commosso. Ai giovani chiedo di avere la stessa dirompente semplicità nel chiedere le cose: è il modo giusto per voltare pagina”. “Il messaggio di Falcone e Borsellino è sempre vivo e presente in tutti noi – ha aggiunto il magistrato componente del Csm – Come risuonano attuali le parole pronunciate da Zagaria il giorno della sua cattura: ‘Lo Stato vince sempre’. Ma lo Stato vince, aggiungo io, se siamo tutti uniti e ogni rappresentante delle istituzioni fa il proprio dovere”.

Soddisfatti il sindaco Giovanni Palomba e l’assessore Enrico Pensati: “L’entusiasmo dei ragazzi è contagioso – afferma il primo cittadino – e ci spinge sempre di più a lavorare nella direzione del coinvolgimento delle giovani generazioni nelle nostre iniziative”. “La scuola – gli fa eco il vicesindaco – è al centro dei nostri programmi, tanto che per il terzo anno consecutivo abbiamo finanziato progetti per 150mila euro che vanno nella direzione di incentivare i progetti extracurriculari”.

Domani, mercoledì 25 maggio, terza e ultima giornata di “Legalità è… cultura”: nell’aula consiliare di palazzo Baronale è in programma la premiazione delle scuole che hanno partecipato all’apposito bando promosso dal comprensivo Falcone-Scauda e dal Comune. Inizio ore 10: prevista la partecipazione di don Luigi Merola, della fondazione A voce de creature” onlus.