Il morbo di Parkinson avrebbe giocato un ruolo fondamentale per la sconfitta di Adolf Hitler nella seconda guerra mondiale (dal dailymail ) . Un nuovo studio condotto da un team di neurologi dell’università di Pittsburgh, Stati Uniti, sostiene che la malattia neurologica avrebbe condizionato pesantemente il temperamento del führer, influenzando anche le decisioni riguardo al destino degli ebrei e alla “soluzione finale”.

“Per anni si è discusso sulla possibilità che Hitler avesse il Parkinson – spiega il neurologo Raghav Gupta, autore dello studio – I filmati storici mostrano il progressivo deterioramento delle sue capacità motorie tra il 1933 e il 1945, chiaro indizio del degenerare della malattia”.

Oltre all’evidente tremore delle mani, il Parkinson provoca anche lentezza nei movimenti, schiena ricurva e sguardo assente, insieme a disordini cognitivi come mancanza di immaginazione e apatia generale. Tutti sintomi che si sospetta Adolf Hitler avesse prima di morire.



 

I ricercatori pensano che questa condizione psico-fisica, avrebbe portato il fuhrer ad attaccare prematuramente la Russia nel 1941. Uno studio precedente, invece, aveva già insistito sul fatto che invadere la Russia prima di aver sconfitto la Gran Bretagna sul fronte occidentale fu un chiaro segno della sua alterazione dovuta alla malattia.

Lo studio contesta anche altre decisioni sbagliate, come l’incapacità di difendere la Normandia nel 1944 e quella di prolungare l’assedio a Stalingrado nel 1942. Inoltre, il suo temperamento crudele e spietato potrebbe benissimo essere associato al Parkinson. Il problema dello studio di Raghay Gupta, è che Hitler dimostrò di avere un temperamento distruttivo ben prima del 1933, quando si pensa abbia contratto il morbo.

Il dottor John Murphy, dell’ospedale di Danbury, aveva precedentemente teorizzato che Hitler avesse iniziato a manifestare i sintomi del Parkinson dopo aver contratto l’encefalite di Von Economo nel 1918, anno in cui esplose un’epidemia che uccise 50 milioni di persone.