Tullio De Piscopo e Aniello Misto. Un mix di etnicità. Di rivoluzione. Come è Masaniello. Il personaggio della Napoli del Seicento che si è incarnato in loro in sala. Una collaborazione che fa scaturire passione. Passione per la musica. La vita di un artista. “Noi passiamo, ma la musica resta”. Queste parole di De Piscopo racchiudono l’essenza dell’arte musicale. L’essenza di questo lavoro discografico in cui l’ex batterista di Pino Daniele ha messo la sua voce, le sue bacchette e non solo. Ha messo il cuore. Quella passione che accomuna musicisti del calibro di Aniello Misto, come ha affermato lo stesso De Piscopo. “Un vulcano ritmico. Un bassista tra i migliori del panorama della nostra terra”. Così l’icona del jazz italiano ha definito l’artista ercolanese. In questo pezzo, così come in tutto il nuovo album l’etnicità del mediterraneo sprizza da tutti i pori. Come è esploso l’amore di Tullio per Aniello Misto e per questo pezzo. Tanto da paragonare, nella stessa parte del brano da lui cantata, l’etnico Aniello “il nuovo Masaniello. Quello che oggi può fare la rivoluzione della musica napoletana”. Questa collaborazione ha messo un abito nuovo al bassista ercolanese. Un abito che gli da ancor più lustro di quanto i tanti anni di musica che ha alle spalle gli hanno già conferito. È comunque un sogno che si è realizzato, come non si è stancato di ripetere Aniello nelle ultime settimane. Un sogno che non si ferma in questa sala incisioni di Bagnoli, ma va oltre. Tullio De Piscopo sarà ancora al fianco di Aniello Misto. Come un padre segue un figlio. “Il mio padre musicale”, come lo stesso Aniello ha appellato De Piscopo nel turbinio lavorativo di questi giorni. Un’aria di festa. Di convivialità. Di familiarità. Quella che si è creata con questa nuova collaborazione tra i maestri della musica napoletana.
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