Attività ed esperienza tramandata di padre in figlio

Torre del Greco si è distinta, nella sua storia, in alcuni rami particolari del commercio che l’hanno portata ad essere conosciuta nel panorama italiano in generale. Una di queste attività riguarda sicuramente ”l’arte dei fiori”, portata avanti da fiorai che si sono contraddistinti per la creatività e la qualità del loro lavoro. Tra le famiglie più importanti, in questo campo, c’è sicuramente quella dei Russo, che da ben quattro generazioni si fa portavoce di questa tradizione torrese, garantendo sempre ai suoi clienti l’esperienza e la bravura che li ha contraddistinti nel tempo. Abbiamo chiesto a Luigi Russo di parlarci della sua azienda e, in generale, del mercato floreale torrese.
La storia della sua famiglia abbraccia ben quattro generazioni, ce ne può parlare?
Il mio bisnonno fu il primo a decidere di intraprendere questo lavoro, e lui poi ha gettato le basi che ci consentono di andare avanti al giorno d’oggi. Poi l’azienda è passata nelle mani di mio nonno Luigi, seguito da mio padre Placido e, infine, da me. Anche la nostra sede è aperta da molto tempo: siamo a via Diego Colamarino fin dagli anni ’50. Io ho sempre vissuto in quest’ambiente, per me è “di famiglia” oramai, credo che non potrei fare nient’altro che il fioraio.
Com’è cambiata Torre del Greco vista da quattro generazioni di fiorai?
Io direi che per il nostro campo c’è sempre lo stesso interesse, nonostante la fase di flessione generale dell’economia. Una differenza sostanziale potrebbe essere forse nel numero di fiorai presenti: negli anni ’50 eravamo in pochi, poi, già vent’anni dopo, c’è stata molta più concorrenza. Ma noi continuiamo a mantenere uno standard alto, anche perché abbiamo dei clienti esigenti da dover soddisfare: da noi si servono alcune delle più importanti famiglie torresi.
Com’è cambiata la situazione dell’arte floreale a Torre del Greco?
L’arte floreale è stata sempre considerata una delle maestranze torresi. Purtroppo c’è molta esportazione del prodotto verso altre città, ma questa è una questione di mercato più che di qualità del prodotto. Credo che, a livello di coltivazione, possiamo comunque considerarci un punto di riferimento importante. Nella mia clientela ci sono anche molti altri paesi vesuviani.
Quali sono i traguardi più importanti che ritiene d’aver conseguito?
Sicuramente la cura e la qualità del nostro lavoro sono apprezzate dai clienti, ma nel 1994 abbiamo partecipato anche ad un concorso tenuto dalla Federfiori, raggiungendo il secondo posto. Inoltre siamo andati perfino ad esporre alla Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta, e questo sicuramente può essere considerato un traguardo.
Sara Borriello
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 28 settembre 2011