Tutto questo ‘paraustiello’ (e usiamolo, di tanto in tanto, il nostro, magnifico, dialetto!) per dire che è inutile lamentarsi del presente, perché il passato certamente non è stato migliore, e il futuro, non si sa… In particolare, io e quelli della mia, ormai vetusta, generazione, non ci possiamo veramente lamentare. Non abbiamo conosciuto la guerra, almeno “sul fronte Occidentale”, la fame, la miseria, abbiamo goduto dei progressi della tecnologia, della medicina, delle migliorate condizioni igienico-sanitarie, e del benessere quasi generale. Forse non sarebbe stato giusto, per rispetto ai nostri antenati, lasciare questo Mondo senza aver provato “il sale e l’amaro”!
Per questo, ho accettato con cristiana rassegnazione quello che sta accadendo da un paio di mesi a questa parte, ‘arresti domiciliari’ compresi… Certo, la forzata inattività , il non poter incontrare nessuno, in primis figli e nipotini, pesa e come pesa… Ma quello che mi sta maggiormente infastidendo, è il ruolo che l’informazione sta rivestendo in questa situazione a dir poco allucinante. E’ un incubo, quello che stiamo vivendo, tutti… Ormai credo che la quasi totalità degli italiani abbia compreso il messaggio: stiamo a casa, evitiamo i contatti con i nostri simili, massima igiene, eccetera eccetera.
E’ proprio necessario che radio, televisione, giornali ci ripetano, a tutte le ore, che il pericolo incombe su di noi? Anche se proviamo a distrarci, seguendo una trasmissione ‘leggera’, ecco la scritta che campeggia in alto, su tutte le reti: aiuta la Protezione Civile, ed ecco che il pensiero ritorna all’incubo!
Un’ultima notazione. E’ vero, agli anziani non resta, purtroppo, molto da vivere… Però, l’accanimento e la ‘freddezza’ con i quali i predetti mass-media evidenziano che il coronavirus ‘ammazza’ principalmente ‘i vecchi’, mi infastidisce… Gli anziani, i vecchi, vanno rispettati: le più importanti civiltà del passato li hanno tenuti, sempre, in grande considerazione!
Ernesto Pucciarelli