Lo scienziato spiega come smaltire i rifiuti in una Parrocchia di Portici
Mercoledì 4 maggio, presso la Parrocchia Sacro Cuore di Portici, si è svolto l’incontro-studio “Non rifiutiamoli riprendiamoli per azzerarli”, che ha visto una folta affluenza di pubblico e suscitato grande interesse sia dei cittadini che dei media, vista l’importanza e l’attualità del tema.
Purtroppo, come in tanti altri momenti negli ultimi anni, anche in questi giorni l’”emergenza rifiuti”attanaglia le strade di Napoli e dei territori limitrofi, riproponendo le solite vecchie polemiche e la rabbia della gente. La conferenza di mercoledì scorso, tuttavia, grazie alla professionalità e alla competenza dei relatori, ha messo in evidenza ogni aspetto della questione, sviscerandone tutta la dinamica e mostrando come uscirne al più presto.
Ad aprire i lavori è stato Sergio Costa, neocoordinatore provinciale del Corpo Forestale dello Stato, il quale si è soffermato sul significato di “ecomafia” e sui reati ad essa imputabili. Dalle slide mostrate, i dati emersi sono agghiaccianti : 13 milioni di tonnellate di rifiuti smaltiti illegalmente in Campania negli ultimi anni, oltre 800 arresti da 2002 per traffico illecito di rifiuti, al 2007 una risultanza di 222 discariche abusive, di cui il 40% nella sola provincia di Napoli. E ancora : da uno studio effettuato recentemente da O.M.S. , I.S.S. ( Istituto Superiore della Sanità), C.N.R. e Regione Campania, risulta un incremento del 12% di tumori femminili, 9% maschili e 8% di malformazioni infantili, derivanti da una criminosa gestione delle discariche. I profitti delle associazioni malavitose sono enormi e le aziende che scendono a patti con esse hanno un risparmio sui costi di smaltimento dei propri rifiuti di oltre il 50%, quindi estremamente vantaggiosi.
Non meno inquietante la relazione proposta da Giovanni Conzo, sostituto Procuratore della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, il quale ha testimoniato con grande precisione tutta “ l’amara verità” circa i traffici illeciti di rifiuti, basata sui racconti di pentiti implicati negli affari delle ecomafie.”Oggi-ha esordito Conzo-siamo ad un notevole salto di qualità : non si parla più di camorrista- imprenditore ma di imprenditore -camorrista…”. Questa sembra essere la nuova frontiera dell’”affare-rifuti”, che in Campania ha la fetta più cospicua della propria attività criminosa. La nostra regione, purtroppo, si è trasformata in una vera e propria pattumiera nazionale, un crocevia dove gente priva di scrupoli fa arrivare illegalmente rifiuti di ogni sorta e di ogni livello di pericolosità, riempiendo a dismisura ogni discarica, legale o illegale, ogni cavità del terreno, piccola o grande che sia, arrivando fino alle falde acquifere e contaminandole con micidiali sostanze tossiche. Motivo di tutto ciò, inutile dirlo, un enorme guadagno, un affare colossale per ecomafiosi, imprenditori consenzienti e politici collusi, ai danni di più o meno ignari cittadini.” Fortuna che finalmente il livello di attenzione per questo genere di reati ambientali si è molto innalzato, con pene molto severe”, ha ribadito Conzo, ricordando anche all’attenta platea che negli ultimi 16 anni sono stati stanziati oltre 8 miliardi di euro per l’emergenza rifiuti, senza che mai sia stata sanata anche una sola discarica! Ma, senza nulla togliere alla professionalità e all’impegno degli altri relatori, l’attenzione maggiore della serata è stata per Paul Connett, docente di Chimica generale ed Ambientale, presso l’Università americana di St. Lawrence, il quale ha tenuto una brillante e animata conferenza, spiegando con grande competenza e semplicità l’assoluta inefficacia, oltre che dannosità, dell’attuale sistema di smaltimento di rifiuti presente in Campania, che si basa su discariche ed inceneritori pressocchè inutili, alimentando un’emergenza senza fine, rimpinguando le tasche dei malavitosi e attentando gravemente alla salute pubblica. Connett ha spiegato che qualsiasi città e qualsiasi territorio, Campania compresa, potrebbe senza’altro riuscire a raggiungere l’obiettivo “ rifiuti zero”, in tempi nemmeno troppo lontani se tutti, ma in modo particolare la leadership politica, si impegneranno nella strategia da lui suggerita e che ha già dato ottimi risultati in America, Inghilterra e tanti altri paesi. Tale strategia si basa su 10 punti o “step” precisi :
1. separazione dei rifiuti all’origine ( col semplice uso delle mani, da parte dei cittadini)
2. raccolta degli stessi “porta a porta”, con raccolta in 3 tipi di contenitori : multi materiale, frazione organica e frazione residua
3. pratica del compostaggio ( in Campania sono assenti impianti di compostaggio, mentre il loro uso favorirebbe, tra l’altro un’agricoltura biologica)
4. centrali di riciclaggio (numerose e ben organizzate)
5. centri di riutilizzo e riparazione di oggetti e suppellettili vari
6. incentivi economici, del tipo “ più riduci meno paghi”
7. impianti di separazione della frazione residua, direttamente a ridosso della discarica ( ciò che arriva in discarica dovrebbe essere una frazione davvero esigua del rifiuto d’origine)
8. recupero della frazione secca e stabilizzazione della frazione organica residua
9. centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, alla fornitura di un feedback alle imprese e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
10. azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero va oltre il riciclaggio.
L’animata e apprezzatissima conferenza di Connett è terminata con aforismi graffianti come “ Dio ricicla e il diavolo brucia”, alludendo all’innaturale civiltà di consumi, che spinge all’acquisto di oggetti spesso inutili in confezioni ingombranti e difficili da smaltire, o anche “ l’inceneritore moderno è un tentativo di perfezionare una pessima idea”, affermazione che si commenta da sé.
Come in materia di risorse energetiche, anche per lo smaltimento dei rifiuti le strategie esistono e funzionano. Occorre che la gente faccia “class action” per debellare le ecomafie e la malapolitica una volta e per tutte.
Mariacolomba Galloro