Il sacerdote ha spiegato all’ANSA il senso della sua affermazione: ”Il mio – sottolinea – è un sillogismo. Se una persona va punita per avere usato una parte del suo corpo per fare violenza, anche chi adopera il cervello in modo violento dovrebbe subire lo stesso trattamento”. Il suo obiettivo era “solo per far capire che alle persone va dato rispetto. Innanzitutto alla vittima, ma anche all’aggressore che sia immigrato o italiano.
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