Il voto finalmente fu appagato ed accolto con l’applauso del popolo
L’arte finissima del prof. Giuseppe Palomba e la tecnica e la precisa esecuzione della Ditta Antonio e Stanislao Sorrentino e figli (Vincenzo junior), trasformavano la Prepositura, con eleganti addobbi, in un paradiso. Sull’altare maggiore, prospiciente il transetto maestoso, si imponeva un artistico globo terracqueo, retto da sei puttini, di graziosa fattura. Su di esso, l’Immacolata. La facciata della Prepositurale di S. Croce è trasformata nelle sue linee con una maestosa illuminazione del prof. Raffaele Raimondo.
La parte superiore presenta l’aspetto di un grande organo dalle canne d’argento, dalle quali si eleva al ciclo
Il solennissimo rito fu seguito dalla folla con ammirata attenzione e devo- Il solenne triduo zione. La “Schola Cantorum” dei fratelli delle Scuole Cristiane eseguì musica. Al termine, il Cardinale Arcivescovo rivolgeva la sua parola ai presenti. Verso le 19 la folla aveva invaso la Piazza e le strade adiacenti. Verso le 19,25 una folla impressionante si stringeva intorno al palco: Maria! Maria! Maria! Viva l’Immacolata. Alle 20 precise, un applauso salutò l’Em.mo Cardinale Arcivescovo di Napoli Marcello Mimmi. Furono attimi di ansiosa attesa… Apparve l’Immacolata sul limitare della porta maggiore della Prepositura… Fu un delirio, un agitarsi di fazzoletti, un lancio di palloncini, impetuose ovazioni a Maria, soprattutto il grido del cuore e della fede: “Viva l’Immacolata!”. Dovettero trascorrere parecchi minuti perché si placasse l’entusiasmo del popolo. Il Cancelliere della Rev.ma Curia dava lettura del decreto del Capitolo Vaticano. Subito dopo l’Em.mo Cardinale intonava un’antifona mariana e incensava l’immagine della Madonna. Immediatamente dopo Mons. Perna pronunciava un discorso nel quale egli metteva in risalto le virtù della Madonna, volle sottolineare l’antico rapporto tra i Torresi e la Vergine Immacolata. Si avvicina il grande momento. L’artistica corona di oro, retta da dodici damigelle, bianco vestite, su di un magnifico cuscino di velluto cremisi, veniva presa dal Sindaco e data a Sua Eminenza… Furo- no momenti di spasmodica attesa… Il Cardinale, lentamente, la deponeva sul capo della augusta immagine della Immacolata. Scoppiò come un tuono fragoroso l’applauso del popolo. Finalmente il voto era appagato.
Luigi Ascione
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 18 giugno 2014