Storia di un ragazzo senegalese salvato da medici campani
In un momento storicamente tra i più difficili per la sanità italiana, e in particolare anche campana, vogliamo segnalare una piccolo grande esempio di quanto possa la volontà e la professionalità dei singoli, al di là dei budget, dei piani di rientro economico, dell’inadempienza e della scellerataggine che i cittadini spesso scontano sulla propria pelle. Lo scorso 17 gennaio, presso la sede della O.N.G. Comunità Promozione e Sviluppo (CPS) di Castellammare di Stabia, si è tenuta una conferenza stampa per raccontare la vicenda di Babacar Samb, 16enne senegalese, cui l’intelligenza e la sensibilità di alcuni medici campani hanno salvato la vita. Affetto da una patologia cardiaca su base reumatica che lo avrebbe portato a morte certa, circa un anno fa Babacar incontra Francesco Somma, un giovanissimo medico stabiese, volontario della CPS, che senza perdersi in tanti preamboli, decide di fondare un gruppo facebook, raccogliere fondi e portare il ragazzo a Napoli, affinchè fosse sottoposto ad un intervento chirurgico che lo avrebbe salvato. Recentemente l’equipe del prof. Carlo Vosa, cardiochirurgo del II Policlinico di Napoli, ha effettuato l’intervento con brillanti risultati, come lo stesso prof. Vosa ha testimoniato nel corso della conferenza stampa. Dalla sinergia con la Onlus “Un cuore per amico”, diretta dal prof. Vosa, e con il macro-progetto Juve Stabia Solidale, che vede coinvolta a tutto tondo la società sportiva, la CPS ha reso possibile un piccolo miracolo, restituendo alla vita un giovane ragazzo. Babacar ha assistito silenzioso alla conferenza, posando per i giornalisti con Morris Molinari, lo statuario difensore della Juve Stabia; ma non ha mai smesso di sorridere e di abbracciare tutti con lo sguardo: la più grande soddisfazione per tutti quelli che si sono prodigati per lui.
Marika Galloro
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 25 gennaio 2012