Poche ore fa un altro comunicato dalla Somalia
Probabilmente i parenti dei marittimi ostaggio dei pirati somali si staranno chiedendo cosa farà adesso il neoministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, dal momento che l’attuale governo è un esecutivo di emergenza. Forse la vicenda della Savina Caylyn, potrebbe finalmente avere una rapidissima risoluzione, restituendo libertà e dignità a Lavadera, Verrecchia, Bon, Guardascione, Cesaro, Modak Mudassir, Puranik Rahul, Nair Hari, Balakrishnan, Kalu Ram, Kamalia Jentilal, Tamboo Ahmed, Nantumuchchu Gurunadha, Solanki Jitendrakumar, Nevrekar Asgar, Fernandes Prinson, Fazil Sheik, Rabbani Ghulam, Palav Ganesh, Mulla Abrar Abdul, Cardozo Pascoal e Jetwa Denji.
Sta di fatto che nelle ultime ore è giunta l’ennesima telefonata da bordo della Savina Caylyn al giornale Liberoreporter : a parlare è stato il comandante Giuseppe Lubrano Lavadera che con Antonio Verrecchia, direttore di macchine, ed Eugenio Bon, primo ufficiale di coperta, hanno comunicato le ultime novità, lanciando un nuovo appello: la differenza tra la cifra richiesta dai pirati e quella offerta dall’armatore, Fratelli D’Amato SpA, va colmata entro fine novembre, altrimenti i pirati alzeranno le richieste e il sequestro potrebbe prolungarsi anche oltre l’anno.
Al momento la compagnia armatrice, raggiunta da questo nuovo ultimatum tramite fax, non ha dato una risposta. Si spera che le trattative procedano e che il Ministro Terzi di Sant’Agata operi perchè l’equipaggio possa tornare dalle famiglie entro Natale.
Marika Galloro