Oggetto dell’accordo la zona individuata come b, spiaggia libera attrezzata che rientra nel sistema di balneazione cittadino. A differenza di altre aree marine protette, però, l’atto in questione non prevede la “commissione di riserva”, l’organo di supporto della gestione costituito dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e delle realtà locali, indicata dalla normativa nazionale in tema di aree marine protette; un organo che ha il compito di formulare proposte ed esprimere pareri, riequilibrando, di fatto, i poteri del soggetto gestore e contemperando tutti gli interessi in gioco, a partire da quelli dei cittadini rispetto all’accessibilità e fruibilità della spiaggia libera.
Per Gianluigi Pastore, la commissione Ambiente dell’Ordine degli Architetti riceve numerose segnalazioni rispetto alla situazione della Gaiola e ritiene necessario che il Comune si muova per risolvere le criticità tecniche, sociali, ambientali e urbane che riguardano l’area. La richiesta è di abolire l’accordo di collaborazione con il soggetto gestore e riaprire l’area alla fruizione pubblica. La commissione, ha annunciato il presidente Migliaccio, proseguirà nelle prossime settimane il confronto con altri soggetti sul tema.