Il nuovo contagio negli ultimi 10 giorni ha prodotto 8.462 casi positivi, con una media di 846 al giorno. Resta alta la percentuale di asintomatici, che non frena tuttavia un preoccupante aumento dei ricoveri.
L’Unità di crisi ha fatto sapere che tra i 1.261 nuovi contagiati 67 sono sintomatici e 1.343 asintomatici. L’autorità sanitaria monitora con attenzione la situazione clinica e il grado di affollamento ospedaliero, valutando in prospettiva la capacità di assorbimento all’interno del sistema sanitario pubblico.
Sono 75 i pazienti in terapia intensiva, su 110 posti complessivi disponibili, mentre si contano 817 degenti sintomatici negli ospedali, dove i posti disponibili complessivamente sono 840. Si riducono i margini di assorbimento soprattutto nei reparti di degenza. In questa situazione di crescita costante dell’epidemia, sono stati avviati investimenti per 553 nuovi posti letto destinati alla terapia intensiva, stabilendo tempi contingentati ad Aziende Sanitarie ed Ospedaliere per l’allestimento .
Nel frattempo, si prevede la riconversione di posti letto esistenti nella rete ospedaliera, per accogliere i pazienti affetti da nuovo coronavirus. Le aziende locali sono al lavoro per garantire il fabbisogno richiesto dalla Regione Campania. Tuttavia, i numeri di quella che appare una escalation impongono misure drastiche. La prima adottata in queste ore ha riguardato la chiusura delle scuole e delle università , scelta non piaciuta al Ministro Azzolina e al Premier Conte, benché la curva epidemica campana sia in linea con quella nazionale, salita a livelli che riporta la memoria alla primavera. Ma misure ancora più dure sono attese a breve.
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Il coprifuoco sanitario dalle ore 22, proposto dal Governatore, figura tra le misure in arrivo nel nuovo Dpcm in elaborazione a Roma.
Nelle ultime 24 ore sono stati 10.925 (si legge nella tabella ministeriale) i nuovi positivi sul territorio nazionale. Di fronte all’escalation in corso, appare decisiva la vaccinazione su vasta scala contro l’influenza, che presenta sintomatologie simili a quelle del Covid.
Contenere l’influenza è decisivo per non compromettere la capacità di assorbimento degli ospedali. Sono in corso le vaccinazioni contro l’influenza, con priorità per le persone con patologie, gli anziani ultra65enni e i bambini fino a 6 anni.