Inoltre, a quanto pare, i postini hanno avuto dai vertici la disposizione di consegnare per prima una certa tipologia di posta, ad es. Raccomanadata 1, Posta 1, Pacchi, e solo successivamente di consegnare tutto il resto (il dubbio, legittimo, è che si privilegi la posta che assicuri più introiti all’Ente gestore).
Motivo di tale disposizione è che Poste ha come obiettivo un aumento degli utili.
I disagi sono stati molteplici, sempre più cittadini, infatti, hanno preso contezza della grave situazione. Dopo il caos e le proteste sia dei cittadini che di alcuni portalettere è arrivata la prima vittoria, i vertici di poste Poste Italiane hanno fatto dietrofront: a metà novembre sono state ripristinate le “vecchie” zone ed i “postini di quartiere“.
Questi ultimi, così definiti da noi de La Torre, hanno svolto un lavoro encomiabile, proprio grazie alla loro conoscenza delle zone territoriali (e dei nuclei familiari che vi abitano) nonostante la toponomastica spesso sia sbagliata.
Di recente, invece, Torre del Greco sia stata ri-declassata nuovamente con la diminuzione delle zone, nonostante il “postino di quartiere” non esista più, causa rotazione degli stessi, le cose sembrano andare meglio. I netti miglioramenti si sono avuti anche grazie al coordinatore dei recapiti ed ai molti portalettere che hanno sempre lavorato duramente per uscire fuori da questo empasse.
Tutt’oggi, comunque, a rendere difficile la vita ai postini c’è una toponomastica sbagliata e spesso i nominativi vicino alle casetta delle poste risultano essere incompleti o illegibili. Inoltre, tante volte banche e compagnie telefoniche sbagliano gli indirizzi o li stampano incompleti. Perchè le cose andassero meglio servirebbe solo un pò di attenzione in più.
Antonio Civitillo