In Italia, in particolare,  la sua sopravvivenza è messa in pericolo dal progressivo inquinamento delle acque e dalla distruzione del loro habitat naturale costituito principalmente da boschi con alberi d’alto fusto, risaie, paludi, canneti e aree lacustri. Per tali motivi, dal 1977 l’airone è entrato a far parte delle specie protette ed è proibito cacciarlo e abbattere alberi utilizzati per la nidificazione.
Solitamente questo airone predilige le pianure, ma può vivere anche a 2000 metri sul livello del mare ed ama le zone umide d’acqua dolce, le cave d’argilla, le aree lagunari, le valli da pesca, nella maggior parte dei casi con ricca vegetazione ripariale. Si distingue dagli altri aironi per le sue grandi dimensioni: da adulto può raggiungere  90-98 centimetri , il suo peso può variare da 1 a poco più di 2 kg, con un’apertura alare  molto ampia (fino a 170 cm).
In generale predilige le pianure, ma può vivere benissimo anche a 2000 metri sul livello del mare. In generale ama le zone umide d’acqua dolce, le cave d’argilla, le aree lagunari e le valli da pesca, nella maggior parte dei casi con ricca vegetazione ripariale, costituita da boschi di pioppo e salice. L’airone cenerino si nutre di pesci, rane, girini, bisce d’acqua, crostacei, molluschi, insetti acquatici, piccoli mammiferi e di altri piccoli uccelli. È attivo sia di giorno che di notte, e per nutrirsi si sposta anche di decine di chilometri dal luogo di nidificazione o dal dormitorio.
Sembra aver acquisito una straordinaria capacità di adattamento, ragion per cui si può incontrare anche in habitat molto diversi da quelli in cui di solito vive , com’è accaduto per l’esemplare che ha visitato in questi giorni il nostro litorale.
Marika Galloro
foto Roberto Pedone