Analizzando leĀ tariffe a livello regionale, si evidenzia un aumento in ben 10 regioni, con la Basilicata che registra lāincremento piĆ¹ elevato (+13,5% nella sola cittĆ di Matera) e una diminuzione in 6 regioni, in particolare in Molise (-4,9%) e in Trentino Alto Adige (-4,5%). A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 256 euro), segue il Centro (301 euro), infine il Sud (357 euro).
Confrontando i singoliĀ capoluoghi di provincia, Belluno, seppur con un piccolo incremento, si conferma la cittĆ piĆ¹ economica (153 euro allāanno), mentre a Trapani, che registra un aumento del 49% rispetto allāanno passato, spetta il primato di piĆ¹ costosa (571 euro).
āI nostri dati concordano con lāindagine Istat secondo la quale il 70% delle famiglie italiane ritiene eccessiva la spesa per la raccolta dei rifiuti, percentuale che supera lā80% relativamente alle regioni del Sud e le Isoleā, commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. Secondo il rapporto Rifiuti urbani 2017 dellāIspra in Italia nel 2016 sono state prodotte 30,1 milioni di tonnellate di rifiuti urbani con un aumento del 2% rispetto allāanno precedente. La Regione che ha una produzione pro capite di rifiuti urbani piĆ¹ alta ĆØ lāEmilia Romagna (653 Kg lāanno) mentre la piĆ¹ bassa ĆØ la Basilicata (354 Kg).
La maggioranza dei rifiuti urbani in Italia ĆØ prodotta nel nordĀ (47%) seguito dal sud con il 31% e infine dal centro (22%). Lāincremento piĆ¹ alto della produzione pro capite rispetto alla precedente rilevazione ĆØ quello registrato nel Veneto (+9,2%) mentre in Liguria si assiste alla diminuzione piĆ¹ significativa (-2,7%).
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Buone notizie per la raccolta differenziata: nel 2016 (ultimo anno disponibile) secondo dati Ispra, siamo arrivati a livello nazionale al 52,5% (+5% rispetto al 2015), mentre un quarto dei rifiuti finisce in discarica. Da una indagine Istat di luglio 2018, risulta che, per incrementare e migliorare la raccolta differenziata, oltre il 90% delle famiglie vorrebbe maggiori informazioni su come differenziare i rifiuti, nonchĆ© centri di riciclo e compostaggio piĆ¹ numerosi ed efficienti; oltre lā80% chiede detrazioni o agevolazioni fiscali e tariffarie, giĆ esistenti in alcune aree del Paese.